Gjirokastra o Gjirokaster, è una città nel sud dell’Albania, i cui abitanti sono chiamati Gjirokastrit. Città inclusa nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 2005 come uno dei pochi esempi sopravvissuti delle città commerciali in stile ottomano nei Balcani.
Posizionata nel sud dell’Albania, Gjirokastra sorge sulle ripide pendici della valle del fiume Drin, dominando un paesaggio ricco di storia, i cui confini sono delineati dalla cima delle vette. Questa è la “città dalle mille scale”, che comprende centinaia di case in stile ottomano con caratteristici tetti in pietra, balconi in legno e pareti in pietra a volte rivestite con calce.
Sopraffatta dalla sua magnifica fortezza che sorge su una collina aspra, Gjirokastra è una città magica con un passato travagliato. Dal bastione del feudalesimo al gioiello ottomano, poi l’importante centro degli invasori italiani fascisti, la città ha conosciuto molti governanti e ha ispirato molti poeti, scrittori e artisti. La città con una popolazione di 40.000 abitanti è il centro economico e amministrativo del distretto omonimo.
La città odierna di Gjirokastra comprende centro storico, con il castello (il primo nucleo dell’insediamento) e quartieri di tipo ottomano, costruiti su creste, provenienti dalla fortezza fino al bacino della valle, dove ci sono edifici contemporanei e complesso universitario. I quartieri tradizionali si trovano sotto forma di raggi intorno al castello con i nomi: Cfakë, Dunava, Manalat, Palorto, Varosh, Meçite, Hazmurat, Vecchio bazar.
La prima storia della città è relativamente sconosciuta. A causa della sua vicinanza ai centri classici ed ellenistici: Jerma (Antigonea) e la città romana di Adrianopolis vicino al villaggio di Sofratica, si pensa spesso che il primo insediamento a Gjirokastra sia la fortezza medievale. Ma su questa tesi, sono sorti dubbi in quanto le scoperte all’interno della fortezza hanno rivelato la ceramica in 4 diverse fasi residenziali prima del periodo ottomano: nel V – II secolo aC, nei secoli V – VII, IX-X e XII-XIII. Le prime di queste fasi portarono tracce di un muro considerevole fatto di blocchi, suggerendo che vi era una significativa fortificazione dell’era romana su questo lato della valle del fiume Drin (prima del 168 p.e.s).